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Executive Search: Chi Cerca Trova? Non Sempre

Perché le imprese italiane faticano a crescere (anche) per come scelgono i loro leader

In Italia esistono imprenditori straordinari. Uomini e donne che hanno costruito aziende solide, innovative, apprezzate nel mondo. Ma spesso, queste stesse aziende si trovano oggi in affanno di fronte a una sfida che non è né tecnologica né di mercato: trovare, scegliere e trattenere le persone giuste per guidare la crescita.

La selezione dei leader è un tema strategico, ma troppo spesso gestito in modo difensivo

La domanda ricorrente nei briefing con i clienti è sempre la stessa:

“Avete qualcuno che ha già fatto esattamente questo lavoro, che non costi troppo, e che sia subito operativo?”

Questa frase, che può sembrare ragionevole, in realtà fotografa il vero limite di una parte consistente del nostro sistema industriale: si cercano soluzioni già pronte, non persone capaci di generare futuro.

Il grande paradosso italiano

Viviamo in un paese che ambisce a crescere, innovare, internazionalizzarsi. Ma che, nel momento cruciale della scelta dei suoi leader, teme il rischio, sottovaluta la motivazione, ignora il potenziale. Un paese che sogna il cambiamento, ma poi chiede al candidato:

“Ha già fatto esattamente questo, vero?”

Il risultato?

  • – Leader “fotocopia” che non portano idee nuove
  • – Carriere piatte, dove si premia la fedeltà più che la visione
  • – Giovani talenti che se ne vanno o si disilludono
  • – Organizzazioni che rallentano, invecchiano, si chiudono

Non si tratta solo di PMI. Anche grandi aziende, spesso familiari o partecipate, cadono nella trappola del “reclutamento rassicurante”: meglio qualcuno che non cambi troppo le cose, che conosca già il contesto, che non faccia domande scomode.

Ma il mondo intorno corre

Mentre noi chiediamo “esperienza già fatta”, altrove si cercano:

  • – Capacità di apprendere velocemente
  • – Leadership inclusiva e ispirazionale
  • – Visione strategica e coraggio decisionale
  • – Competenze digitali e adattabilità al cambiamento

Il talento non si compra al chilo

Una selezione fatta solo con la calcolatrice in mano, alla ricerca del costo più basso possibile, non porta lontano. Il vero costo è quello delle scelte sbagliate: manager che non si integrano, che non motivano, che si limitano a gestire l’esistente. E il costo lo pagano le aziende, in crescita mancata, in reputazione appannata, in occasioni perse.

Una proposta patriottica

Non serve copiare modelli americani o nordici. Serve riscoprire la parte migliore del DNA imprenditoriale italiano: quella che sa rischiare, innovare, credere nelle persone. E investire davvero, non solo a parole, nella selezione e nello sviluppo dei leader.

Il ruolo di chi fa executive search oggi

Per una società come Trevisearch, la sfida è duplice:

  • – Aiutare le aziende a leggere il futuro, non solo il passato dei candidati
  • – Accompagnare i leader nella transizione verso un nuovo modo di guidare, più umano, consapevole e generativo

Non basta proporre profili. Serve educare, ascoltare, stimolare. Far vedere alle imprese che scegliere bene le persone non è un lusso, è una leva strategica.

In Conclusione

Se vogliamo che le imprese italiane crescano, restino competitive e attrattive, dobbiamo iniziare da qui: dal modo in cui scelgono i loro leader. Non è solo una questione di HR. È una questione di futuro. E di amore per il nostro tessuto industriale.