Questo articolo è tratto dal sito ufficiale di AltoPartners, di cui Trevisearch è socia fondatrice nonché Partner per l’Italia. AltoPartners è presente in 37 Paesi del Mondo e ci consente di offrire ai nostri clienti italiani la replica dei nostri servizi a livello globale, garantendo la stessa qualità ed efficacia a cui li abbiamo abituati.
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È il tuo momento
Ti è già successo, vero?
Un colloquio che va alla grande.
Hai risposto con sicurezza, mostrato esperienza e competenza, gestito ogni domanda con calma.
Poi arriva la domanda finale: “Ha qualche domanda per noi?”
Ed è qui che spesso “casca l’asino”…
Come consulenti di executive search che assistono spesso ai colloqui per ruoli apicali, abbiamo visto troppe volte questo momento sprecato, anche da parte di candidati da cui non te lo aspetteresti mai:
– una annoiata domanda di rito sui prossimi passi nell’iter di selezione.
– una domanda che mostra di essersi poco o nulla preparato al colloquio.
– o, peggio ancora, l’orribile: “siete stati molto esaustivi, non ho domande”.
Eppure, questo è proprio il momento in cui puoi davvero fare la differenza!
È il momento di mostrare visione, curiosità e pensiero strategico.
Se lo perdi, il “sì” degli intervistatori può rapidamente diventare un “forse” o addirittura un “no”.
I candidati migliori non si tirano indietro: fanno domande intelligenti e profonde, che rivelano il loro modo di ragionare, la loro autenticità e curiosità, lasciando un ricordo duraturo agli intervistatori.
Ci sono molte domande da fare a questo punto, ma ne ricordiamo tre in particolare che hanno saputo fare la differenza:
1 -“Quanto la vostra organizzazione resta fedele alla propria missione?”
Con questa domanda vuoi capire che cosa guida davvero le scelte.
È la missione a orientare la strategia o sono i finanziamenti a dettare la direzione?
Vuoi sapere se la missione è viva nei comportamenti quotidiani o solo scritta sul sito web.
Ascolti segnali che rivelino se la cultura è coerente o si sta disperdendo.
Soprattutto, questa domanda mostra che non sei lì per accondiscendere, ma per ragionare da manager e contribuire con testa e visione.
2 -“Come traducete la vostra missione in azioni e risultati concreti?”
Questa domanda serve a capire se l’organizzazione ha chiaro il legame tra ciò che fa e ciò che vuole ottenere, oppure se si muove per abitudine o per intuizione/opportunità.
Vuoi sapere se la strategia si basa su analisi e coerenza, o su buone intenzioni non misurate.
Ascolti per cogliere il filo logico che unisce attività, obiettivi e risultati.
Mostra che sei orientato a rigore, chiarezza e continuità tra scopo ed esecuzione, non solo a ispirazione e chiacchiere.
3 -“Come vengono misurati i risultati?”
Perché, alla fine, ciò che conta sono i risultati concreti.
Vuoi sapere se esistono indicatori chiari e misurabili, e se la valutazione è parte integrante del processo o solo un controllo a posteriori, quando ormai è troppo tardi per attuare correttivi.
Così dimostri che ti concentri su ciò che davvero conta: capire cosa funziona, cosa no, e dove concentrare le risorse per ottenere il massimo valore rispetto alla missione.
E ora, una domanda per te
Potresti non essere soddisfatto dalle risposte che riceverai.
E allora, cosa farai?
